“Ivana era stralunata, i suoi occhi arrossati dal sonno, dai fumogeni e dalla stanchezza avevano solo uno squarcio di azzurro, buttò via la coperta color sabbia di lana infeltrita, che puzzava di muffa e di rancido, si stiracchiò ben bene e si alzò dalla branda con la rete troppo molle, che faceva affondare qualunque cosa dovesse reggere”. Cap. VXIII, Parte seconda.