La recensione
Perché dopo un’esperienza tragica si pensa di poter vivere “senza dolore” ?
La guerra è l’antitesi dell’umanità, anche chi ha combattuto dalla parte giusta, con le partigiane e i partigiani, viene stravolto dalla guerra, cambiato nel profondo.
Allora forse potremmo dire che dopo una guerra non si può vivere “senza dolore”, esso va elaborato, indagato, curato.
Protagonista di questo bel romanzo è Isa Lodi, una donna che era stata “staffetta” durante la seconda guerra mondiale…
La “rossa” (soprannome di Isa) portava in bicicletta lettere e messaggi fra i monti dell’Appennino Tosco Emiliano, contribuiva alla lotta antifascista con gli altri compagni di Resistenza.
Dopo la guerra, lei e Ludovico, detto il “Mosca” fra i partigiani, vivevano insieme, si amavano, aspettavano un bambino, ma Isa non l’aveva ancora detto a Ludovico, aspettava di trovare il momento giusto…
Ma succede una tragedia, il 15 novembre 1948, Ludovico rientra in casa e trova la donna che ama morta, strangolata.
Chi è stato ? Chi ha potuto portargli via la sua giovane Isa, il suo amore, la sua partigiana.
Niente è come sembra in questo romanzo di Ciro Pinto .
Un giallo storico dal finale sorprendente. Scritto con grande maestria, Senza dolore si è aggiudicato la quarta edizione del Premio Nebbia Gialla per romanzi inediti.
Da leggere assolutamente.