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La recensione sul blog de Il sole di Leo

Napoli giugno 2019: la città si prepara a vivere l’estate, ma la sua proverbiale ospitalità è oscurata da una crescente insofferenza verso gli extracomunitari e gli immigrati. Come in tutta Italia, anche tra le piazze, le strade e i vicoli la campagna d’odio sta sortendo i suoi effetti e si susseguono episodi d’intolleranza e di aggressione nei confronti degli stranieri. L’arrivo nelle acque del golfo di una nave, la Sea For Freedom, appartenente a una Ong svedese, che trasporta una trentina di naufraghi raccolti a largo di Lampedusa, finisce con acuire i contrasti tra chi è per lo sbarco e coloro che vorrebbero cacciarli indietro. Da quando la nave è apparsa davanti alla città, Mimma inizia a fare degli strani sogni, ambientati in Etiopia e poi in Sudan, seguendo le vicissitudini di una sua coetanea africana, Axado. Nel frattempo suo padre Nico, ispettore di Polizia, è impegnato insieme a Roberto nelle indagini per scoprire il colpevole dell’aggressione ad un singalese. Malaffare, camorra, suprematisti si confrontano con la parte più bella di una società, che forse saprà ritrovare un approdo sicuro.

Che strana cosa: Napoli, città giocosa, allegra, divertente ma soprattutto accogliente sembra aver cambiato rotta proprio alle porte dell’estate 2019, estate in cui crescono gli episodi di aggressioni e intolleranze nei confronti degli extracomunitari. Napoli che diventa lo specchio del resto del Paese.
Proprio in questo clima già caldo, ad accentuare le tensioni arriva una nave di profughi provenienti da Lampedusa.
Mimma, la protagonista che dà il titolo all’ultimo romanzo di Ciro Pinto, con l’arrivo della nave inizia a vivere uno strano parallelismo con la realtà. È preda di sogni piuttosto particolari ambientati in Etiopia e Sudan e si interfaccia con una misteriosa coetanea di nome Axado…
Mimma è una ragazzina di quasi tredici anni che, come accade in molte delle nostre realtà, vive quasi per l’intera giornata da sola poiché i suoi genitori sono separati e viene per lo più affidata alla cure del nonno, un personaggio tutto particolare.

Stamattina sono rimasta un bel po’ davanti allo specchio a fare le smorfie. Lo so, è un gioco scemo, ma a me piace un sacco, mi fa tanto ridere. Mia madre ha iniziato ad agitarsi, perché doveva andare al lavoro, ma prima voleva accompagnarmi dal nonno, e si stava facendo tardi. Quella di lasciarmi dal nonno è una mania che l’è presa da un paio di settimane, da quando cioè è finita la scuola ed è preoccupata di dovermi lasciarmi da sola anche la mattina. La miglior soluzione possibile per lei è di sbolognarmi nelle grinfie del vecchio

Ma Mimma è un tipo forte, intraprendente che non si perde d’animo nonostante la vita la metta a dura prova e nonostante la giovane età.

L’ispettore Nico, suo padre, che lavora quasi sempre in coppia con un altro ispettore di  nome Roberto è sempre molto impegnato nelle sue indagini che lo assorbono quasi totalmente lasciandogli poco tempo da dedicare alla figlia e creandogli un senso di frustrazione per questo.

A complicare la situazione una aggressione in pieno centro di uno straniero che non fa che accentuare il clima già teso che aleggia in città e certe indagini su personaggi in odore di camorra che vedono Nico e Roberto completamente dediti alla risoluzione del caso.

Parallelamente, Mimma è coinvolta nelle vicissitudini della sua immaginaria Axado che forse poi tanto immaginaria non è ed è più vicina di quanto si creda…

Mimma è un noir che si dipana in sette giorni, con un prologo ed un epilogo narrati in prima persona dalla ragazzina che dà il nome al romanzo.

Le storie, perché è meglio parlarne al plurale, sembrano viaggiare tutte su binari paralleli e sembrano non incrociarsi mai, sono narrate in terza persona nel corso dei sette giorni di cui si compone il libro.
La bravura dell’autore è quella di tessere come una ragnatela fitta di indizi, di aneddoti, di storie appunto, che sembrano non doversi incrociare mai e viaggiare ognuna in solitaria.
Sembrano, appunto… perchè man mano che il lettore prosegue nella lettura i misteri si districano e la trama viene svelata e viene svelata gradatamente ma in maniera talmente prorompente che è come quando ti trovi a fare una camminata in un giorno d’estate e poi finalmente trovi una fontana d’acqua fresca e bevi come un forsennato!

Malvivenza, prostituzione, camorra,  l’ombra del terrorismo sono abilmente spalmati sullo sfondo e fanno della storia una storia noir molto concreta e diretta, in cui le indagini poliziesche ben fatte e scrupolosamente raccontate fanno di Mimma un giallo superlativo e davvero ben costruito.

Come controaltare c’è la parte fantastica, immaginaria e a tratti surreale dei sogni rappresentati da Mimma ma che nascondono delle verità che solo alla fine della narrazione verranno svelate.

Ciro Pinto dissemina indizi, sparge tracce nelle pagine, tesse come un abile ragno la sua ragnatela con un uso ricercato e raffinato della parola, come sa fare lui, che fagocita il lettore nella storia.

E si conferma una penna acuta, intelligente e molto raffinata che affascina in maniera incredibile il lettore.

Roberta Ghirardi

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