Intervista di Roberto Mengoni a Mimma
Davvero bello veder vivere Mimma nella penna di un altro scrittore, che trova il tempo, lui superimpegnato, per parlare con lei. È il più bel regalo di Natale.Roberto Mengoni l’Africa la conosce molto bene per essere stato dal 2016 al 2020 Ambasciatore in Tanzania. E conosce altrettanto bene il problema della migrazione, essendo attualmente Coordinatore della migrazione regolare e la mobilità internazionale presso Il Ministero degli Affari Esteri d’Italia.
Intervista alla giovanissima Mimma, la protagonista del giallo dello scrittore napoletano Ciro Pinto, di cui ho già parlato qui per il suo noir ambientato nel dopoguerra a Milano “Senza dolore”. In questa vicenda siamo a Napoli nel giugno 2019, all’epoca del primo governo Conte, con Salvini Ministro delle felpe intestardito nel tenere chiusi i porti alle navi delle ONG. Ma lasciamo perdere la politica e parliamo con Mimma.
Roberto “Allora Mimma, un libro tutto dedicato a te! Sei emozionata?”
Mimma “Beh… tanto! Un botto!”
R “Vuoi presentarti per chi non ti conosce?”
M “Devo proprio?”
R “Comincio io per aiutarti? Ti chiami Domenica…”
M “Nooo… che schifo Domenica! Chiamami Mimma!! Allora… ho tredici anni… quasi. Sono una bambina, credo, forse quasi ragazza, vivo a Napoli, vicino al mare, che mi piace davvero tanto. Sono molto responsabile, che è quello che vi piace a voi boomer, no?”
R “Io non sono proprio un boomer.”
M “Hai più di vent’anni, no?”
R “Scusa ma che c’entra? Faccio io le domande! Allora, nel libro mi sembri un po’ pazza. Non hai esitato a metterti in pericolo.”
M “Dovevo aiutare Osvaldo a ritrovare suo padre. Che potevo fare sennò? Stare a guardare?”
R “Forse sei così coraggiosa e pazza perché vivi da sola con tua madre Miriam.”
M “Tocca esserlo con mia madre che fa l’infermiera e lavora moltissimo. Che poi quando è successo tutto quel casino non c’era ancora il covid! Ogni giorno mi lascia un elenco di raccomandazioni che m’incolla sul muro sopra al frigo. I quindici comandamenti. Tanto non li leggo mai. Mio padre Nico se n’è andato. Vive con un’altra, una certa Ines, una superstar che fa pubblicità. Non è che mi stia tanto simpatica. Una scema! Mio padre invece è un superfigo della Madonna, anche perché è mezzo nero. Fa l’ispettore di polizia. Uno di quelli onesti, senza paura! Però lavora così tanto che anche lui si dimentica di stare con me.”
R “E chi altri c’è in questa storia?”
M “C’è mio nonno Umberto, detto il luciano, perché viene dal quartiere di Santa Lucia. Ha ricostruito una barca bellissima, il Mena, che porta il nome della nonna. C’ha messo anni per rimetterla in mare. Lo sai che il nonno era un contrabbandiere? Invece mio padre è un poliziotto. Che famiglia strana! Ahahah!”
R “E tra i tuoi compagni, chi c’è?”
M “Una pizza galattica. Osvaldo Altamore, il figlio del professore antirazzista. Lo conosci? Boh, io non è che ci capisco molto di politica. A noi bambini non c’interessa. Però i razzisti non mi piacciono e da quando ho cominciato a sognare Axado…”
R “Chi è Axado?”
M “Te lo stavo a dire! Axado è una ragazza africana che fugge dal suo villaggio attaccato da gente cattiva insieme alla sua famiglia. Io la sogno ogni notte durante il suo viaggio dall’Etiopia fino alla barca con i rifugiati che sta per arrivare a Napoli.”
R “E che il governo non vuole fare attraccare.”
M “Chissà perché. Sono solo poveracci, che hanno sofferto tanto. Lo sai che Axado vuol dire Domenica?”
R “Sì, ho letto il libro. E insomma che succede in questa storia?”
M “L’hai letta bene?”
R “Sì. E’ un noir, che parte dall’omicidio insensato di un venditore ambulante srilankese, su cui iniziano ad indagare Nico e i suoi colleghi. Ci sono tanti personaggi interessanti e una bella trama. Per esempio i nazisti e i camorristi del bossTimpano vorrebbero…”
M “Spoiler alert! Spoiler alert!”
R “Non sto dicendo nulla! A te è piaciuta?”
M “Beh certo, sono la protagonista!”
R “Mica vero. Tuo padre allora?”
M “Sì, sì ma….”
R “Ma cosa?”
M “Siamo io ed Osvaldo che rischiamo di più…”
R “Mi sa che c’hai proprio ragione. Allora. Abbiamo detto che è una bella storia, che tu sei la protagonista insieme al tuo amichetto Osvaldo e al papà poliziotto. Che è un giallo dove ci sono molti criminali e che comincia nel giugno 2019 quando una nave carica di migranti si presenta davanti al porto di Napoli, suscitando l’odio nel sottobosco della politica e della malavita. Vuoi aggiungere altro?”
M “Che sono stata contenta di averla vissuta… ma che paura!”
R “Ma non diciamo cosa succede, per non rovinare il piacere della lettura. Dopo “Senza dolore”, che parlava degli anni difficili della guerra e della ricostruzione, il nuovo romanzo di Ciro Pinto si immerge nuovamente su temi politici, raccontando una storia di umanità nobile e di un’altra miserabile, collusa con la criminalità organizzata e con la peggiore politica. Ma non è un saggio, e la storia scorre rapidamente con numerosi colpi di scena e un bel finale. Mimma è pubblicato da Tralerighe.”