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1. Qual è il problema di Ivana?

Il problema di Ivana è il problema di tutti i giovani che oggi, arrivati alla soglia dell’età adulta, ai trent’anni, si trovano a fare delle scelte, nella vita sociale, lavorativa e affettiva, in questo nuovo millennio così difficile, dove i riferimenti del passato sono tramontati, come le ideologie politiche, il matrimonio, il benessere. E il tutto è complicato dalla crisi globale che sta investendo tutti noi.

2. Il libro è molto attuale quindi,  è una denuncia del disagio dei giovani oggi?

Sì e non solo questo. Il problema di Ivana è costruito come un thriller romantico, dove l’amore, inteso nel senso più ampio, quindi amore per la famiglia, per la terra, amore tra i giovani, ha la sua parte rilevante. In fondo cambiano gli scenari, ma la forza dei sentimenti muove ancora tutte le cose del mondo e nessuno può pensare di rinunciarci.

3. Perché lo definisce thriller?

Perché ne ha tutti gli ingredienti: mistero, suspense e intrigo, anche se non ci sono delitti misteriosi. In pratica ci sono due storie parallele principali e altre minori, di contorno, che s’ intersecano tra loro e confluiscono tutte in un finale a sorpresa. Il tutto nasce da un’idea folle del protagonista. Ricercare nella realtà una scena solamente immaginata.

4. Che messaggio vuole dare ai lettori e a quelli più giovani, soprattutto?

A me non piace lanciare messaggi, c’è già troppa gente che lo fa. Ho scritto questa storia emozionandomi, ecco, la mia speranza è che il lettore si emozioni, e, soprattutto se giovane, ritrovi la voglia di vivere emozionandosi.

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