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Il problema di Ivana: recensione di Giovanna Albi per Mangialibri.com

Andrea Torreggiani, giovane dirigente di un azienda in crisi del milanese, anche scrittore, si trasferisce nel Senese, a Cetona, ospite di un amico, per completare un suo romanzo nel quale affrontare la sua dimensione interiore e risolvere il problema di  Ivana. Qui il “biondino” dalle mille donne e  sfaccettature vive con foga e passione  una storia d’amore con Laura,  che trova la sua cornice nella natura, nella quale si riflette tutta l’esuberanza e la determinazione  della donna , che porta avanti un progetto di rivendicazione generazionale, di contro alla capricciosa e volubile  Sara, con cui pure lo scrittore imbastisce una relazione. Il suo tormento però è dipanare la matassa del problema di Ivana, una dirigente di un’altra azienda in crisi, espressione della più generale difficoltà economica italiana…

Il problema di Ivana è un romanzo magistrale. Un romanzo profondo e tridimensionale, in cui percezioni, odori e sapori  hanno la forza di emergere come se vissuti realmente…”: quanto si legge nella prefazione di Alessandro Vizzino, scrittore  ed editore DrawUp , centra perfettamente il pregio del romanzo che, pur   in una dimensione onirica, è così tangibile  da entrare nel  lettore e da imporsi  con la forza della parola. Il testo ripropone il tema androgino platonico ed Ivana è Andrea ,l’alter ego di Laura, il rovescio di Sara; insomma Ivana siamo noi, noi messi di fronte alla complessità del nostro essere che va sciolto per respirare la purezza della Natura che si ritrova a Cetona ,  un borgo incontaminato in cui  intensi sono i sapori, odori, colori che mettono in movimento tutti i nostri sensi, entrando dentro la nostra psiche fino a immergerci nel flusso della narrazione che è tutt’uno con le sensazioni che innesca, grazie ad una prosa  fluida , elegante, sexy, in cui la natura profuma di donna,  le  cui colline sono i seni dell’universo femminile. Una natura benevola e  pregnante come lo stile “virile” di Pinto, perché  “virile “ è il suo alter ego Andrea , un uomo che sa parlare alle donne , che è tutt’uno con la donna stessa fino ad inglobare dentro di sé Ivana e il suo problema. La potenza del romanzo è tutta nella parola, una parola scavata, scovata, inseguita, ricercata,  che ti travolge con la trama, le visuali introspettive e retrospettive, il ritmo narrativo che si agita senza lena come un corpo femminile in amplesso fino al plateau. Ma nel libro c’è dell’altro: la crisi economica che coinvolge anche la ricca Milano, il destino della moderna classe operaia e di quella borghese con  le sue ribellioni, ma soprattutto c’è l’Amore in tutte le sue manifestazioni, che pone i personaggi davanti a bivi decisionali , di fronte ai quali i buoni valori riusciranno vincenti, mentre la prosa  si impone con il suo andamento descrittivo-analitico-psicologico, in una ricerca mai paga della parola polisemica, metaforica, metonimica, pregiata, senza mai però scivolare nel compiacimento narcisistico.

Giovanna Albi

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