
La recensione
“ Il problema di Ivana”- Drawup 2012, libro d’esordio di Ciro Pinto, è un romanzo che evoca inciampi e problematizza ostacoli fin dal suo titolo. L’impressione dell’inizio è che la storia procederà in uno scenario riflessivo senza colpi di scena, ma presto essa si rivela un thriller psicologico denso di imprevisti. Andrea Torregiani, il protagonista del romanzo, è un manager aziendale di Milano molto impegnato che coltiva nella vita privata la passione della scrittura ma che è, nel contempo, assillato da vari dubbi motivazionali e affettivi. Andrea si è recato a Cetona per un breve e piacevole soggiorno che auspica gli sia utile per concentrarsi sulla sua incertezza sentimentale e sulla soluzione del problema di Ivana, una giovane donna che gli sta misteriosamente molto a cuore Andrea si trova felicemente a disporre per qualche giorno della casa di famiglia dell’amico francese Gerard, di cui è ospite, posizionata in un borgo incantevole tra ispiratrici vallate di campagna toscana. Luogo elegiaco e circostanze sembrano ideali per portare a compimento il proprio romanzo che Andrea non trova modo di concludere perchè incespica in un problema che lo assilla, quello di Ivana, figura femminile enigmatica anche per il lettore, la quale soffre di un disturbo che la clinica contemporanea riscontra sempre più spesso, annoverandolo nella sindrome da panico. La concupiscenza per la bella Laura che travolge subito Andrea, appena conosciuta al bar della piazza di Cetona, è un elemento che sembra dare uno scossone alla vicenda interiore del protagonista. Poiché però, per lo meno apparentemente, è solo per soddisfare una passione letteraria che Andrea è giunto a Cetona, gli è difficile capire se ciò che vive non significhi anche altro, se la nuova attrazione che prova non sia che un diversivo per allontanarsi dagli incombenti assilli telefonici di Claudio, collega di lavoro e amico di Milano, che lo ragguaglia sulle strategie aziendali, in funzione delle quali Andrea ha il ruolo di mettere a punto forme organizzative più snelle di personale, in grado di soddisfare i desiderata di downsizing dei dirigenti apicali d’impresa. Le acque agitate del board aziendale, alle prese con la riduzione dei costi e indifferente a logiche di creazione del valore di più lungo respiro, sono ormai occasione crescente di frustrazione e conflitto interiore per Andrea il quale pensa che, se ci fosse da ristrutturare qualcosa, questo sarebbe semmai il pensiero miope del management che vede nell’ossessione dei licenziamenti la soluzione ad ogni scenario di redditività. Per Andrea la scrittura è soprattutto una alternativa per dare respiro alla dimensione affettiva del proprio desiderio in ombra, una modalità di accudimento del proprio sé, un rimedio che si presenterebbe forse adatto a dare soluzione al problema di Ivana.La risposta al disturbo psichico per cui soffrono Ivana ed Andrea e di cui Andrea prende coscienza anche osservando la superficialità della capricciosa creatura frequentata di nome Sara, (benestante di una Milano da shopping compulsivo in Montenapo’), sarà tutt’una con l’inquietante rivelazione del progetto segreto di carriera che la bella Laura di Cetona, di cui Andrea si è invaghito, intende realizzare. Già da questa prima prova di scrittura di Ciro Pinto emerge la stoffa di romanziere esibita matura nei suoi romanzi successivi. Infatti la predilezione per il tema della vita degna e della fedeltà a sé stessi, sono le costanti delle storie di Ciro Pinto che problematizzano la dimensione essenziale dell’uomo contemporaneo alla prova degli innumerevoli bivi decisionali che la vita propone all’uomo, soprattutto riguardo alle scelte apparentemente innocenti che rivelano sorprendenti ben allenate ginniche all’anestesia dell’anima.
Alessandro Orefice