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galàIl mio Gran Galà… in versi

Ieri lasciavo alle mie spalle il monte Bulgheria, le docili colline che lo circondano, il campanile rosa che sovrasta il paesino che s’abbraccia al mare, la mia splendida Scario, la mia perenne avventura estiva da più di vent’anni.
Ci ho dormito nella mia casa al mare, solitamente già chiusa di questi tempi, per dimezzare la distanza da Napoli.
Scendevo lungo la torturata A3, nei suoi tratti ancora feriti, dove la bellissima valle del noce giace sepolta da mille lavori, scendevo in auto con mia moglie e pensavo a Rende, come sarà?
Nozioni ormai stantie di storia e geografia mi fluttuavano nella testa: il fiume Crati, le serre cosentine, il centro storico in grembo alle sue colline che sorgono al degradare dei monti che lo sovrastano.
Le case dei forti presso le acque del fiume, Acheruntia, poi Pandosia e infine Aruntia, lontano dal fiume, arroccata in difesa delle sue genti.
Le sue bellissime chiese, il castello, il centro storico e la stupenda parte nuova, elegante, razionale… e tanti, tanti giovani.
E infine la cultura, un mondo brulicante d’iniziative, di eventi, la voglia di ritrovarsi e di condividere.
Eccolo il mio personalissimo Gran Galà di Rende, organizzato dalla Associazione culturale Gue.Ci. , dalla sua presidente, Anna Laura Cittadino, è nato così, mentre mi chiedevo come sarebbe andata, ma arrivato lì mi sono ritrovato nel caldo abbraccio di tanti, tanti poeti…
Insomma lo spettacolo è iniziato ed è stato davvero un piacevole lasciarsi andare all’emozioni…

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