Premio Internazionale di Letteratura Phintia 2013
28ma Edizione
Il mio racconto:Dissolvenza si classifica quinto con Segnalazione della Giuria
Dissolvenza
Non c’è più. Ci sono passato qualche giorno fa, ho parcheggiato in seconda fila, lasciando le chiavi al posteggiatore, sono restato sorpreso ma contento di ritrovarlo ancora al suo posto, con la sua aria tonta e la perenne posa di un uomo sul punto di scappare. Abusivo prima nell’animo e poi di fatto.
Ho attraversato la strada tra poche persone sparute e sospinte dal vento. Un vento di tramontana, freddo e sferzante, che taglia la faccia e screpola le mani, d’istinto ho alzato il bavero del giaccone, ho infilato le mani nelle tasche e mi sono addentrato su per i vicoli.
Terza traversa a destra, appena svoltato, ma non c’era che una saracinesca abbassata, mangiata dalla ruggine, solo qualche sprazzo rosso purpureo di vernice a testimoniare l’antico colore.
Strano! Così irrimediabilmente chiuso mi è sembrato un locale piccolissimo.
Una sola luce che dà sulla strada, eppure ricordo che all’interno era luminoso. La mattina, pochi ma radiosi fasci di sole sbucavano da un finestrone in alto, proprio di fronte all’entrata, che ti facevano stringere gli occhi e lei, dietro al bancone, ti appariva come in un’aureola.
CONTINUA…